di Redazione - giovedì 20 Dicembre 2012 [Carnico, Varie]
Poche parole ma intense, di quelle che sgorgano direttamente dal cuore. Così il Sutrio (perchè Franco la sua squadra la chiamava così) ha voluto salutare il suo grandissimo Presidente.
Quando se ne va un persona come Franco Quaglia è difficile trovare parole di commiato, i ricordi si affollano nella mente e vorresti riportarli tutti, perché ognuno ha dentro lo spirito, l’umanità, la passione di chi per tanti anni ha contribuito alla crescita sportiva e associativa dei Mobilieri Sutrio.Con la morte di Franco se ne va un pezzo della nostra storia, perché lui, con il suo sorriso accattivante, il suo modo di fare generoso e cordiale ha VISSUTO gli anni d’oro dei Mobilieri e quel vissuto in lettere maiuscole non è un refuso, ma un modo per sottolineare il suo modo di vedere le cose. Per lui non era la squadra, era una famiglia che si aggiungeva e si intrinsecava a quella che aveva già a casa con la moglie Rosalda e i figli Elena, Roberta e Attilio, che stringiamo in un forte abbraccio. Continua